Dieta Dimagrante - Il mio punto di vista
Premessa: quanto esposto in questa pagina rispecchia idee strettamente personali e non pretende di avere rigore scietifico.Si consiglia vivamente di non applicare tale informazioni senza aver prima consultato un medico.
Nella mia vita ho seguito molte diete ma nessuna rispondeva alle mie esigenze. Il problema non è mai stato la fame, se non per i primi 10 giorni, ma sempre e solo la gola, in altre parole l'aspetto psicologico e sempre stato il limite maggiore. Non poter più mangiare i mie adorati piatti pieni di sapore, quello si è stato l'aspetto difficile da accettare. Poi negli ultimi anni ho cominciato a fare tutta una serie di considerazioni che mi hanno permesso di ideare una dieta ipocalorica che riuscisse finalmente ad appagare il mio palato permettendomi di perseverare nell'intento senza abbandonare prematuramente. Come ridurre le calorie senza rinunciare al gusto? Il sapore degli alimenti è percepito dalle papille gustative per i sapori fondamentali (amaro, aspro, dolce , salato, umami) e per tutti gli altri infiniti attraverso il naso. Sono comunque molecole più o meno volatili quelle che vanno a stimolare questi organi del gusto-olfatto. Tali molecole vengono emesse dagli alimenti attraverso la loro superficie ed allora ecco la considerazione: l'intensità del sapore è proporzionale alla superficie esposta dell'alimento, per fare un esempio se abbiamo un cubo di guanciale di grosse dimensioni il sapore caratteristico verrà rilasciato dalla sua superficie, ma sappiamo che la superficie aumenta in modo esponenziale via via che andiamo a tagliare il cubo in parti sempre più piccole, quindi si potrebbe avere lo stesso rilascio di sapore da pochi grammi di guanciale ma finemente triturato tanto da avere la stessa superficie del cubo di alcune centinaia di grammi. Con questo metodo basterà frullare finemente gli alimenti più calorici e con pochissimi grammi avere un sapore intenso con un apporto calorico molto basso. Naturalmente si perderà il gusto di assaporare il croccante e la consistenza del pezzetto di guanciale tradizionale, ma almeno il sapore viene mantenuto. Si può parzialmente ovviare aggiungendo delle verdure che possano emulare tale effetto ad esempio le zucchine. per fare un esempio potremmo realizzare un sugo a basso contenuto calorico che emuli una amatriciana, si potrebbe partire con 30 grammi di guanciale ridotto a crema da sciogliere in una padella stone con un pizzico di peperoncino, poi aggiungere una passata di pomodoro vellutata e far insaporire cuocendo a fuoco lento. Condiremo con tale sugo 100 gr di vermicelli Garofalo scolati al dente e dopo aver spadellato si può impiattare con una spolverata di pecorino romano (10 gr) il tutto per un totale di circa 450 Kcal che può rappresentare un ottimo pasto molto saporito che ci farà leccare i baffi lasciandoci soddisfatti ed appagati.
Sarebbe molto importante riuscire ad eliminare nella cottura del cibo l'uso dei grassi. In linea di massima gli alimenti si possono cuocere mettendo gli ingredienti a crudo ed usando come veicolo di cottura una passata di pomodoro (vellutata) od acqua. Questo va bene per realizzare sughi dove non è richiesta la rosolatura. Per rosolare si puo fare uso di padelle antiaderenti (preferibilmente con effetto pietra) da portare preventivamente a temperatura piuttosto elevata evitando di bruciare l'alimento girando in continuazione. Raggiunta la doratura si può sfumare con del vino, assicurandosi che l'alcol sia tutto evaporato prima di abbassare la temperatura. L'alcol è piuttosto calorico meglio evitarlo. Per imitare un soffritto si può utilizzare pochissima acqua come avremmo fatto con l'olio, aggiungendo un battuto di verdure (il classico cipolla, carota e sedano) od in alternativa del brodo vegetale. Fondamentale che il brodo vegetale sia fatto in casa quindi privo di grassi idrogenati e glutammato di sodio vedi. Un'altro espediente è quello di usare il così detto burro di cipolla, tagliando le cipolle a pezzetti molto sottili e facendo cuocere con pochissima acqua fino a che il tutto non diventi una crema, frullando e conservando in vasetti in freezer. Al posto dell'acqua si può usare del vino bianco o rosso (sempre facendolo sfumare) od anche aceto normale o balsamico (se piace).
Una dieta non deve essere solo ipocalorica ma soprattutto deve essere equilibrata. Ho pensato di distribuire nell'arco della giornata così i pasti: Colazione: carboidrati e proteine - yogurt, cereali, fette biscottate, frutta Pranzo: carboidrati: pasta condita con pomodoro e alimenti proteici (pesce. prosciutto magro, formaggi magri) Cena: Fibre e proteine - verdure crude e lesse, pane integrale, pesce e carne magra.
Recentemente seguendo le pubblicazioni riguardanti il digiuno mi sono convinto che se fatto in modo appropriato, contrariamente ai luoghi comuni, non è assolutamente dannoso ma anzi riserva diversi aspetti positivi. C'è chi esegue un giorno di digiuno a settimana (24 ore di digiuno), chi esegue solo 2 pasti concentrati in 6 ore (16 ore di digiuno), chi effettue 3 gg ed ancora di più, ma qui entriamo nel digiuno terapeutico. Se si vuole abbracciare tale pratica (naturalmente consiglio di farlo solo dietro autorizzazione del medico e sotto stretto controllo) allora si aprono nuovi orizzonti per i palati più golosi, si perchè cosi si può, riducendo il numero dei pasti, disporre di maggiori calorie da spendere a pasto. Si potrebbero effettuare due pasti, pranzo e cena, magari caricando più il pranzo ed allegerendo la cena. Potremo così permetterci un piatto di pasta più abbondante.
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