Pasta per diabetici
Pasta per diabetici
Come noto il diabetico ha un elevato contenuto di glucosio nel sangue (iperglicemia) questo comporta una dieta alimentare particolarmente studiata per tenere sotto controllo la concentrazione del glucosio. La pasta fondamentalmente fonte di carboidrati potrebbe innalzare il picco glicemico postprandiale. Ciò non significa che il diabetico deve rinunciarci, basta che utilizzi una pasta che abbia un indice glicemico basso. Questo si può ottenere sia diminuendo il contenuto di carboidrati nelle farine sia cercando di rallentarne la digestione in modo tale che il rilascio del glucosio sia graduale.
Per raggiungere tali risultati si dovranno tenere presente le seguenti considerazioni:
Per questo ho pensato alla seguente soluzione:
Per 100 gr di pasta:
Il rapporto tra parte liquida e le farine tradizionalmente è al 50%, ma in questo caso sale al 72%. Questo si rende necessario in quanto la farina di soia introdotta nella miscela, avendo una grande capacità di assorbire i liquidi, richiede più albume. Questo si rivela un grande vantaggio perché più albume significa più proteine e meno carboidrati.
In fatto di calorie si ha un notevole risparmio rispetto alla pasta integrale. Infatti mentre questa contiene 345 Kcal la pasta soia ne contiene 219. L'equivalenza è pari a 157 gr di pasta soia per avere le stesse calorie della pasta integrale. In teoria questo ci permetterebbe di consumarne di più. Ma penso che un 120-130 gr sia più che appagante.
Una quantità ragionevole da fare per es è preparare 5 dosi da 130gr pari a 650 gr di pasta che si traducono in:
Considerazioni
Sicuramente questo tipo di pasta ha un indice glicemico molto basso, dovuto:
Vediamo se è possibile eliminare quei componenti che in qualche modo vanno a compromettere le caratteristiche sia organolettiche che fisiche della pasta. Un componente che incide negativamente in tal senso è l'albume infatti la sua presenza comporta:
L'altro componente è la soia che conferisce un sapore particolare e peggiora le caratteristiche di tenuta della pasta essendo priva di glutine, mi riferisco all'elasticità e la fragilità.
Possiamo allora provare ad eliminare queste componenti lasciando:
Di fatto principalmente ci viene a mancare l'apporto proteico ma nessuno ci vieta di recuperarlo aumentando la frazione proteica nel condimento, mettiamo più carne e/o pesce od anche utilizzando l'albume, se si trova la forma giusta, sempre nel condimento. Manca anche il minore apporto di carboidrati. Potremmo ridurne la presenza percentuale aumentando la quota di grassi (naturalmente quelli buoni). Così facendo avremo una pasta forse con un indice glicemico un po più alto ma con un sapore e una consistenza decisamente migliori.
Ed allora ecco la proposta:
Versione per Pasta Maker
Alla prova pratica il risultato è stato positivo. La cosa che mi preoccupava di più era il rischio che si spezzasse facilmente. Uno dei motivi che mi avevano indotto ad introdurre l'albume, oltre all'apporto proteico, era quello di conferire elasticità, caratteristica che viene penalizzata dalla presenza della fibra insolubile della semola integrale. Ma evidentemente il maggior contenuto di glutine di questo tipo di semola, ma soprattutto la presenza dell'inulina, che contrariamente alla fibra della semola integrale è di tipo solubile e per questo capace di assorbire acqua formando un gel in grado di legare le particelle, a permesso alla pasta di essere sufficientemente elastica e non spezzarsi se manipolata.
L'essiccazione è una pratica utile, oltre a permettere una conservazione ottimale, anche ad allungare i tempi di cottura (passiamo dai 2-3 min ai 12-15) che a volte si possono rivelare utili. Ad esempio se si vuole ottenere una pasta più cremosa si adotta la tecnica del risottamento che consiste nel cuocere la pasta direttamente nel condimento riducendo il tempo di cottura in acqua od eliminandolo completamente. Se utilizziamo pasta fresca avremo sol 2 minuti per risottare, tempo troppo breve per avere il risultato voluto. Avere più tempo permetterà agli amidi di fuoriuscire e creare la desiderata cremosità.
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