Alzaventola

 

 

Un'altro problema che affligge la Anet è la difficoltà di sostituire il filo. Bisogna inserirlo nel foro passacavo e poi avere tanta fortuna per riuscire a centrare l'ingresso dell'estrusore in quanto il tutto va fatto alla ceca, ossia senza poter osservare e così guidare il filo nell'imbocco. Per fare ciò bisogna ogni volta smontare la ventola svitando le due viti che la sorreggono ma cosi facendo si sgancia anche il motore, il tutto si disarticola la molla probabilmente salta via. Come si evince è una manovra assurda. C'è una soluzione tra le altre che mi sembra molto interessante e si possono scaricare come al solito i files da thingverse. Anche questa volta ho voluto fare un adattamento, cercando di migliorare, a mio avviso, il design, renderla forse più robusta, ed integrando il porta tubo teflon della drybox. Ecco allora gli interventi:

 

A sinistra il cover originale a destra quello ridisegnato, oltre ad avere una cerniera più simmetrica e robusta ha anche la griglia integrata che ci permettere di non usare quella in metallo originale più pesante.

 

Il diffusore originale aveva dei dotti dritti e cosa per me strana due dotti uno piccolo ed uno più grande sulla destra. Ho pensato perché non cercare di renderli più grandi possibili compatibilmente con lo spazio disponibile. Sulla destra osservate la modifica. Non so se sia più efficiente ma io credo di si.

Qui abbiamo il supporto cerniera originale, non capisco perchè lo hanno pensato in due pezzi, forse per comodità di stampa chissà.

 

La cerniera l'ho pensata i un solo pezzo che integra anche il supporto del tubicino di teflon della drybox

 

Questo l'insieme

Ed ecco il tutto montato. Sono finite le tribolazioni...

 

 

 

Ventola aperta

 

Notare il cavo della ventola che passa dietro ed è fermato da una piccola intacca realizzata sul pezzo

 

 

Altro particolare: anellino distanziatore che permettere alle unghie di fare presa e di sollevare più agevolmente il saltarello

 

Ulteriore relase. A volte è capitato che il filo si spezzi e quindi il pezzo va buttato, il che magari dopo diverse ore di stampa non è molto gradevole. Ci sono dei possibili motivi o il filo è scadente, o a assorbito umidità oppure c'è un certo attrito che mettendo in eccessiva trazione lo spezza. Sulla qualità del filo non saprei dire dovrei provare diverse marche. Per quanto riguarda l'umidità dovrei escluderla per la presenza della drybox mi rimane più plausibile l'atrito. In effetti dalla drybox alla testa dell'estrusore ho usato per proteggere il filo un tubo di teflon del diametro esterno di 4mm ed interno di 2mm, essendo il filo 1.75 abbiamo solo 2,5 decimi di margine il che non è tanto, lo stesso tubo non è molto regolare a qua e la ha delle deformazioni. Allora ho pensato di utilizzare un tubo un po più grande, diametro esterno di 6mm ed interno di 4mm. a questo punto ho dovuto ridisegnare il supporto cerniera e già che c'ero ho pensato di poter mettere e togliere con facilità il tubo in modo che quando devo cambiare il filo potrei prendere un'altra drybox con l'altro filo bella che pronta.

Questa è la soluzione:

 

Basta allentare la vite ed il tuba si libera. Inseriamo l'altro tubo e stringiamo la vite, non male.

 

 

Per chi volesse realizzare l'alzaventola con la propria stampante 3D può scaricare la seguente cartella compressa contenente i file cad in solidworks, i file stl ed i gcode

Download:

Alzaventola